Zabriskie Point

ZABRISKIE POINT (Michelangelo Antonioni, 1970)
Dopo il grande successo di “Blow-up” (1966), Antonioni realizza, ancora per la Metro Goldwin Mayer, un intenso film ambientato negli Stati Uniti, tra i campus universitari della California e la Death Valley.
Il racconto struggente di due giovani in fuga da situazioni diverse, ma accomunate da insoddisfazione e disagio, si staglia sullo sfondo di una società opprimente, divisa tra contestazione giovanile e consumismo.
Interpretato nei ruoli principali da attori non professionisti, “Zabriskie Point” restituisce le atmosfere e il disagio esistenziale di una generazione, senza mai sconfinare nell’indagine sociologica.
Le scene girate nel deserto californiano e la parte finale del film sono ancora oggi un concentrato di potenza visiva ed emotiva, anche grazie alle musiche dei Pink Floyd.
E così, riducendo al minimo i dialoghi, Antonioni compone il suo affresco epocale attraverso la sola forza della immagini.

Quarto (e ultimo) appuntamento della Rassegna di maggio:
"W il '68 - Viaggio nel Cinema di quegli anni" curata da Antonello Cossu e Maria Paola Zoccheddu

Proiettato e discusso martedì 29 maggio 2018