9 songs

9 songs (MICHAEL WINTERBOTTOM, 2004)

Con Kieran O'Brien, Margo Stilley, Huw Bunford, The Dandy Warhols, Elbow.

 

Genere Drammatico - Gran Bretagna, 2004, durata 71'

 

Scelto come terzo film per la Rassegna

"IN PIENA LUCE" da Raimondo Aleddu.

 

Presentato e discusso martedì 04 dicembre 2018

Winterbottom riflette (mostrandolo) sul sesso senza amore

Recensione di Giancarlo Zappoli su mymovies.it

Matt, un geologo ricercatore in missione al Polo ricorda una relazione con una donna. Lei è Lisa, studentessa americana a Londra che incontra Matt a un concerto. I due danno così inizio a un rapporto che si basa esclusivamente sul sesso e sulla musica. La partecipazione a concerti (con le nove canzoni che scandiscono le stazioni di questa relazione) è l'unica variante ai loro accoppiamenti.

Michael Winterbottom è uno di quei registi che non si fermano di fronte a nulla tanto è il loro desiderio di sperimentare le potenzialità del cinema. Eccolo allora, come Patrice Chéreau con Intimacy, esplorare e superare i confini della pornografia ma con fini diversi da quelli del più redditizio mercato del porno. Perché qui i due attori hanno veri rapporti sessuali mostrati nella loro integrità sullo schermo ma non c'è nulla dell'artefatto proprio della pornografia. Quello che là viene mostrato come modello possibilmente da riprodurre in Nine Songs diviene un percorso in cui più i rapporti sessuali si reiterano e cercano le variazioni, più la distanza tra i due corpi si annulla e più le due persone rinunciano a conoscersi veramente rientrando nella loro solitudine che è tale anche quando sembrerebbe integrarsi nella collettività degli spettatori di un concerto. L'Antartide (afferma a un certo punto Matt) è un luogo in cui "si può soffrire al contempo di agorafobia e claustrofobia, come due persone in un letto". Non accade spesso di assistere sullo schermo a un 'mostrare' il sesso che ci spinga a riflettere (in una società edonista come la nostra) sull'inevitabile svuotamento interiore in cui si finisce col cadere nel momento in cui ci si illude che il piacere possa continuare a essere prodotto solo ed esclusivamente dall'attrazione dei corpi. Nella scena più rivelatrice del film Lisa raggiunge l'orgasmo con un vibratore mentre Matt la osserva seminascosto. Di lui non c'è bisogno se il sesso non si trasforma in quel sentimento che alcuni chiamano amore.

Sesso esplicito e musica - di Rosario Velardi

Film imperniato sul sesso fine a se stesso intervallato dalla musica. Musicalmente vi è il meglio della scena britannica, Black rebel motorcycle club, Primal scream, Elbow, Franz Ferdinand e così via. Chi ama o ha amato questi gruppi potrebbe essere incuriosito dalla loro presenza, Winterbottom da ulteriore dimostrazione della sua perizia tecnica in campo musicale. Ma il vero motivo trainante del film è una relazione tra Matt, geologo, e Lisa studentessa americana, conosciutosi ad un concerto, iniziano una relazione di sesso, il film è ai limiti dell'hard, strano che la censura abbia soprasseduto, la trama si snoda tra un atto sessuale e un concerto, grandi spazi senza dialoghi, le scene d'altra parte parlano da sole. Il meccanismo funziona finché può, finché l'attrazione fisica giustifica l'accoppiamento privo di sentimenti,ma come ovvio aspettarsi il meccanismo si rompe,e solitamente uno dei due è costretto a subire la decisione dell'altro. Questo aspetto lo aveva evidenziato in maniera più esplicita Patrice Chereau nel suo Intimacy,ma anche Clement Virgo nel suo Il sesso secondo lei, uscito dopo 9 songs.
Alla fine, esauritasi l'enfasi erotica, la solitudine che conoscevano anche prima torna a impossessarsi delle loro vite quotidiane.
Comunque, da valutare lo spingersi di Wnterbottom in territori ai limiti del consentito.