Lo sconosciuto

Lo sconosciuto (Tod Browning, 1927)

 

Con Joan Crawford, Lon Chaney, Norman Kerry.

Titolo originale: The Unknown

Genere Drammatico MUTO - USA, 1927, durata 50'

 

Scelto come primo film per la Rassegna

"Il Folle cinema di Tod Browning" da Pasquino Fadda.

 

Presentato e discusso martedì 7 maggio 2019

Il Folle cinema di Tod Browning

ll più perverso fra gli incubi melodrammatici di Browning e Chaney nel periodo muto, ma anche il più coerente sul piano dello stile. Il pessimismo cosmico - ai limiti del sadomasochismo - di regista e interprete è qui spinto all'estremo; esso è tuttavia inquadrato in un contesto narrativo ridotto all'essenziale, valorizzato da un Chaney magistrale nell'esibire sulle punte delle dita (si fa per dire) i trucchi del suo mestiere.

Alonzo, un ladro inseguito dalla polizia, si rifugia in un circo spagnolo e si finge senza braccia per sviare i sospetti. Qui incontra Nanon una ragazza che non sopporta di essere abbracciata dagli uomini e se ne innamora. Per essere accettato da colei che ama obbliga un chirurgo a tagliargli le braccia. Ma quando torna al circo dopo l'operazione, scopre che Nanon si è fidanzata con un altro.


Il capolavoro di Browning, nato dalla collaborazione del regista con Lon Chaney, senza la cui prodigiosa abilità nel piegare il corpo in incredibili trasformazioni questo film non avrebbe mai visto la luce. Un melodramma delirante sulla terribile meraviglia delle passioni umane, che scavalca - con un'audacia inconcepibile ai giorni nostri - i confini tra bellezza e mostruosità.

Il film è una sorta di prova generale per il successivo capolavoro 'Freaks'.
Anche qui l'ambientazione è in un circo e la tematica di fondo è la passione amorosa, non corrisposta, di un individuo per un'altra persona, che porta a conseguenze estreme ed irreparabili. 
Mentre il celeberrimo film del 1932 narrava l'infatuazione di un nano per una donna che addirittura si prendeva gioco di lui, qui si arriva al delirio puro: difatti, un ladro, interpretato da Lon Chaney - soprannominato "L'uomo dai mille volti" per le sue capacità trasformistiche, si finge senza braccia per poter sviare le indagini della polizia e usa i piedi con rara maestria per fare qualunque cosa, come lanciare i coltelli, accendersi e fumare le sigarette, quasi dimenticandosi di avere le proprie mani.
Una ragazza, che non vuole essere abbracciata dagli uomini, prova un sentimento nei suoi confronti ma è anche attratta da un uomo che lavora nel circo.
Quando, egli scoprirà che la sua amata - una giovanissima Joan Crawford, vincendo le sue paure, si è già promessa all'altro, nonostante lui si sia fatto amputare gli arti, avrà una reazione inconsulta e tutto finirà in modo tragico.
Molto coraggiosa la scelta dell'autore di filmare un copione simile, se si pensa che il film è del 1927, anche se Browning non era certo un filmmaker che girava storie di facile presa sul pubblico.

il fascino del cinema delle origini persiste e soprattutto resiste il misterioso fascino che accompagna la figura dell'uomo dalle mille facce, Lon Chaney. più che il film in sè è il mito di Chaney che fa il film, anche se poi in certe occasioni fa sorridere vedere come le gambe di Chaney avrebbero dovuto essere proprio snodatissime se non estirpate dal corpo, e infatti interveniva un body double professionista. Comunque aldilà di certe sottigliezze, c'è da rimarcare la passione che porta il circense nonchè rapinatore ed omicida Alonzo agli atti estremi a cui giungerà. Innamorato della bella Nanon (una irriconoscibile Joan Crawford) figlia del proprietario del circo con cui fa un numero di tiro a segno con fucile e pugnali, Alonzo in verità è un criminale che si finge senza braccia per sfuggire la legge. l'unico al corrente del suo segreto è Cojo un nano che lo aiuta nelle sue sofferte trasformazioni e costrizioni per sembrare appunto senza braccia. Nanon da par suo odia tutti gli uomini che la tocchino, di conseguenza si affeziona ad Alonzo perchè lo crede privo degli arti che la fanno sentire minacciata e in trappola. Respinge di fatto le avances dell'uomo forzuto perchè costui insiste a volerla abbracciare  e toccare. Alonzo decide di farsi asportare le incriminanti e ingombranti braccia da un chirurgo che sta ricattando per fatti legati al passato, per farsi finalmente amare dalla bella Nanon, mentre questa sta superando i suoi traumi dovuti alle mani degli uomini. Non si riesce a provare odio quando questi alla fine mutilato per amore (e per interesse) non vede altra uscita che mostrare la propria insana passione cercando di uccidere e strappare le braccia dell'uomo forzuto (del resto Norman Kerry non era certo da buttare) durante un numero circense con due cavalli e rimanendone invece ucciso. Voleva l'amore e trovò la morte dopo averne dispensata. La giustizia morale lo ha ucciso dopo averlo deturpato per amore.